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Xbox alcune curiosità sulla console classica

Xbox alcune curiosità sulla console classica

By daniele

I primi anni 2000 hanno potuto vedere parecchi eventi che hanno scosso intere generazioni, fra note positive e negative. Nel campo videoludico, si è vista un entrata che al tempo era inaudita: la Microsoft stava effettuando il suo primo passo nel mondo delle console, attraverso la sua propria Xbox. C’è chi al tempo non era proprio sorpreso del tutto: in fondo la presenza della Microsoft nel Gaming s’era fatta sempre più incentrata negli anni, con accessori sempre più dedicati e videogames (difficile dimenticare la serie “Madness” come Midtown o Monster Truck). Da questo si può sicuramente ricordare le librerie DirectX.

La creazione di queste librerie, utili per rendere l’accelerazione 3D qualcosa di più accessibile, ha anche dato l’idea di creare qualcosa chiamata come “DirectX Console” nel tempo divenuta semplicemente “X”, e quindi semplicemente Xbox – la scatola X. Questo spiega certamente parte dell’origine del suo nome, ma cos’altro c’è da sapere al riguardo? Ecco qualche curiosità fra le meno evidenti:

  • Era un letterale PC, prima della conversione completa delle console d’oggi

Nel mentre altre console come la Playstation 2 usavano un chipset completamente personalizzato dalla fonte (in questo caso un MIPS R5900 “Emotion Engine”) la Microsoft decise di prendere tutto un altro ragionamento, probabilmente in vista di altre decisioni future. La prima Xbox era composta da un processore Intel Pentium 3 da 733Mhz con 64Mb di DDR e una scheda video Nvidia Geforce 3. Anche se questa composizione era comunque personalizzata, di base si tratta di componenti che al tempo si potevano installare in un PC.

Questo ha dato vita anche ad una serie di modifiche – alcune più semplici, altre più complesse – che permettevano alla console di accettare ad esempio 128Mb di RAM o un processore Pentium 3 da 900Mhz. Erano modifiche inutili per i giochi normali, ma per l’emulazione o la riproduzione di filmati in alta risoluzione (per allora) era qualcosa d’indispensabile.

  • E’ ciò che poteva essere il Dreamcast 2

Per quanto può sembrare strano, sì, l’Xbox era anche molto di più della singola console della sola Microsoft. Anche se non è proprio certo che la Sega ha dato spunti o tratti tecnologici alla casa, vi erano comunque dei rapporti molto particolari. Questo perché il Dreamcast originale aveva pianificato l’inclusione d’una versione di Windows come sistema operativo installato stabilmente nella console, poi ridotto ad un ambiente incluso solo in alcuni dischi o sistemi di programmazione a parte. Già da questa console vi era l’idea di avvicinare il mondo della rete, l’interattività ed altro ancora, al pubblico videoludico da Console.

Questo ha avvicinato molto gli interessi fra la Microsoft e la Sega. Quando la Dreamcast è stata messa fuori gioco e la Sega ha pensato di non pubblicare più console, Peter Moore – il passato presidente della Sega Of America – fu assunto dalla Microsoft per le sue comprovate abilità sul settore. Quest’uomo fu capace di lanciare il Dreamcast, ritirarlo, e dedicare quindi la sua vita sul lancio d’una nuova console: L’Xbox. In questa console quindi sono state integrate tante delle idee che non furono possibili per il Dreamcast, così come quello che poteva essere un ipotetico Dreamcast 2. Vi era persino l’idea di rendere i giochi Dreamcast compatibili con il lettore dell’Xbox, ma quest’ultima idea fu eliminata per vari motivi. Il resto, è storia!

  • E’ stata tecnicamente troppo costosa per la Microsoft

Infine, concludiamo con un fatto che al giorno d’oggi può suonare normale, ma per l’epoca era certamente qualcosa di strano: per ogni Xbox venduta, la Microsoft ha perso 125 dollari per console. Questa cifra è stata ampiamente recuperata in servizi ed altri contratti, una strategia che la Microsoft continua ancora a sfruttare ancora oggi. In tutto, la casa ha perso 8 miliardi di dollari, uscendone comunque come un temibile avversario per Nintendo e Sony.